L’impatto dell’epidemia sul futuro del trasporto aereo
A un’eventuale recessione economica è possibile un allentamento dei vincoli per sostenere la domanda di mobilità.
In questi giorni dopo almeno un decennio, il traffico aereo registra un calo vistoso a causa del coronavirus, in Italia il calo è del 70%. L’ha reso noto l’istituto internazionale IATA, per molti il traffico crescerà rapidamente con la fine dell’epidemia, anche se nessuno è oggi in grado di anticipare quanto durerà la crisi e come cambieranno le abitudini dei passeggeri se la paura continuerà a diffondersi in Europa e nel mondo.
L’Ad di ENAV, Roberta Neri, che è una delle sole 15 donne che in Italia guidano una società quotata, ha rilasciato un’intervista sulla sua azienda e considerazioni sulle conseguenze che potrebbero aversi dalla crisi di questi giorni, “sono fiduciosa non solo sull’effetto transitorio dell’epidemia ma anche sulla capacità di rimbalzo, una volta superata l’emergenza. Il turismo, i viaggi, la propensione a muoversi, riprenderanno se si allenta la tensione”.
L’ENAV è la società a controllo pubblico quotata in Borsa, gestisce il traffico aereo civile in Italia ed è guidata da Roberta Neri dal 2015. La manager ha completato il suo secondo mandato ed è in attesa di una possibile riconferma perché il suo è tra gli incarichi di vertice che il governo deve rinnovare nei prossimi mesi.
L’azienda si prepara a chiudere un anno positivo e si attrezza a fare i conti con le conseguenze sul movimento dei velivoli civili dell’epidemia mondiale del Coronavirus.
I dati ufficiali di ENAV saranno resi noti dopo la riunione del Cda del 12 marzo, non dovrebbero esserci problemi perché le anticipazioni dicono che saranno decisamente positivi trainati dalla crescita del traffico aereo. “Possiamo anticipare – sostiene Neri – che stiamo per chiudere un bilancio economico-finanziario positivo e di traffico caratterizzato, in particolare, da una forte crescita del traffico di rotta: +6,5% nel 2019 che segue all’aumento del 9,3% già registrato nel 2018. Nonostante l’emergenza coronavirus, che tutti speriamo si risolva al più presto, le stime restano favorevoli anche nel lungo periodo e indicano un possibile raddoppio del traffico nell’arco dei prossimi 15 anni”. “L’epidemia– prosegue Neri – è un “evento inaspettato e straordinario di fronte al quale penso si debba innanzitutto assicurare la salvaguardia delle persone”. “Credo si debba mantenere un approccio ragionevole nelle valutazioni sull’impatto del coronavirus per il settore. In ENAV siamo responsabili e attenti ad assicurare la continuità del servizio del trasporto aereo”.
Le azioni del gruppo negli ultimi quattro anni hanno praticamente raddoppiato il loro valore, poi hanno subito il tracollo delle Borse seguito alla diffusione del coronavirus. L’epidemia sta avendo un impatto non trascurabile sulle compagnie aeree e sul settore, l’Ad di ENAV mantiene la volontà di affrontare le cose in modo positivo richiamando dati oggettivi. “ENAV risente solo in parte del load factor che colpisce le compagnie aeree: non siamo danneggiati quando calano i passeggeri e solo in parte quando queste cancellano i voli. Il 70% del traffico che gestiamo, infatti, è traffico di rotta. Riguarda perciò il transito sullo spazio aereo italiano e non l’atterraggio. Infine, la regolamentazione europea che disciplina il settore e vale per tutti i service provider prevede una sorta di “ammortizzatore tariffario” che attutisce gli effetti di una congiuntura negativa. Anche nel caso di un’eventuale recessione economica la storia insegna che è possibile un allentamento dei vincoli, per esempio europei, e resto perciò fiduciosa anche su questo fronte”.
“Con la mia gestione in ENAV sono state nominate le prime due donne a capo di un impianto operativo al centro di controllo di Milano e alla torre di controllo dell’aeroporto di Brindisi. In generale – sostiene la manager – mi piacerebbe vedere un mondo in cui le persone vengano valutate in base alle competenze professionali e un mondo in cui non siano necessarie percentuali di garanzia”.