Corte dei Conti – Il CIRA deve risolvere con la partecipazione nel Distretto aerospaziale campano (DAC)
Pubblicata la relazione annuale sulla gestione dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il CIRA deve risolvere la partecizazione nelle società controllate.
La Corte dei Conti sollecita ASI a completare la razionalizzazione delle partecipazioni dirette e indirette “detenute attraverso l’unica società controllata CIRA, nelle società Aspen Avionics, Dac, Dass, Imast, Ir4I“.
La proprietà del Centro di ricerca di Capua è per il 47,18 dell’Agenzia Spaziale italiana e il conto economico, nel 2018, del CIRA ha registrato una perdita di esercizio pari ad euro 3.152.557.
La Corte sollecita ASI a dare seguito alla deliberazione del Consiglio di amministrazione n. 130 del 20 dicembre 2019, dove tutte le partecipazioni indirette di CIRA, sono state ritenute in contrasto con i requisiti necessari per il loro mantenimento.
La relazione della Corte dei Conti rende noto che l’ASI ha trasmesso al Cira la relazione tecnica sulla “revisione periodica delle partecipazioni dell’Agenzia Spaziale Italiana – anno 2018 “ai sensi dell’art. 20 del d. lgs. n. 175 del 2016, invitando il Centro di Capua ad adottare le misure di razionalizzazione ivi contenute.
In questo documento, ASI, in particolare, ha evidenziato, con riferimento alla società Dac, il contrasto con il citato art. 20, comma 2, del d.lgs. 175 del 2016, in quanto al 31 dicembre 2017 la Scarl presieduta da Luigi Carrino, continuava ad avere un organico composto da 3 dipendenti e 9 amministratori.
l’Agenzia Spaziale nella deliberazione n. 130 del 2019, aveva precisato che DAC, Imast, Dass, e IR4l, sono distretti aerospaziali, per cui il Cira “avrebbe dovuto procedere ad un approfondimento dello studio e dei termini per il mantenimento di tali peculiari forma partecipative”.
Preso atto, tuttavia, “dello stallo verificatosi” e avendo nel contempo ritenuto di “non poter più avallare la partecipazione del CIRA” nelle predette società, ASI ha deliberato di dover” prendere in carico l’azione non svolta dal CIRA ossia lo svolgimento degli opportuni approfondimenti con gli attori esterni ritenuti competenti su tali questioni”.
La relazione della Corte, per gli aspetti riguardanti l’analisi di gestione dell’Agenzia, segnala la mancanza da parte ASI di un sistema di indicatori sull’efficacia dell’utilizzo delle risorse di cui viene dotata per il conseguimento degli obiettivi strategici fissati dalle direttive del Governo sulle politiche aerospaziali nazionali.
“Poiché ASI non ha provveduto ad elaborare gli indicatori di risultato previsti ai sensi del decreto legislativo n. 91/2011, perché ancora in attesa della definizione, da parte del MIUR (ora MUR), del “sistema minimo di indicatori di risultato”, la Corte sollecita il Ministero vigilante ad assolvere all’adempimento di legge.
Sul controllo sulla gestione finanziaria del 2018 la relazione della Corte dei Conti rileva in ASI ” un disavanzo finanziario di competenza di € 63.928.862 (nel 2017 l’avanzo era stato pari ad euro 58.850.451), un avanzo di amministrazione di € 266.143.477, in decremento del 20,23% rispetto all’esercizio precedente, mentre il risultato economico, pari ad € 39.470.455, raddoppia il dato dell’esercizio 2017 e il patrimonio netto, che si attesta sui 626.968.689, aumenta del 6,72%”.