Aerospazio – Nuove normative per i fornitori della Difesa

L’industria aerospaziale e gli Standard NATO delle pubblicazioni AQAP. Il ruolo e le attività dell’Ufficio Tecnico Territoriale di Napoli.

Le modifiche, apportate dalla Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (ARMAEREO), alle normative per valutare i fornitori dell’Amministrazione Difesa nel settore Aerospaziale, rappresentano una significativa pietra miliare nell’evoluzione del rapporto tra le aziende del settore e l’Amministrazione della Difesa.

La DAAA, con l’abrogazione delle Norme della serie AER.Q-2100, per valutare i fornitori nel settore Aerospaziale, sposta il baricentro delle proprie attività dalla Qualità (intesa come Assicurazione) all’Aeronavigabilità.  La Qualità in ogni caso si conferma sempre uno degli aspetti strategici di cui l’Airworthiness non potrà fare a meno, restando sempre l’unica via, contrattualmente riconosciuta per le forniture militari di prodotti aerospaziali.

. GArn Alessio Grasso – Direttore dell’Ufficio Tecnico Territoriale di Napoli

Determinante, per il conseguimento dell’importante risultato, è stato il contributo di UTT di Napoli (Ufficio Tecnico Territoriale) che, consapevole dell’importanza che le modifiche potrebbero avere per il settore aeronautico regionale e nazionale, ha affrontato e risolto con cautela e determinazione le diverse problematiche che sono emerse nelle fasi della revisione: “non pretendere di avventurarti subito in mare aperto, ma cerca di giungervi attraverso i ruscelli, perché bisogna passare dal più facile al più difficile”, ha affermato, citando San Tommaso, il Col. GArn Alessio Grasso , direttore dell’Ufficio Tecnico Territoriale.

Riportiamo un intervento del Magg. GArn Riccardo Marchese Capo del 1° Ufficio “Qualità Omologazione e Coordinamento Tecnico” che descrive il ruolo, le funzioni e le attività che gli uffici UTT di Napoli hanno svolto nelle attività di aggiornamento delle normative.

LA SCUOLA NAPOLETANA

Alcuni la chiamano “la scuola Napoletana”, in molti hanno tale consapevolezza, soprattutto presso la DAAA (Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità), la quale, alle dipendenze del Direttore Nazionale degli Armamenti nonché Segretario Generale della Difesa, ha sia la responsabilità di supervisionare tutte le attività di studio, ricerca ed acquisizione degli armamenti aeronautici ed aerospaziali, sia l’autorità di vigilare sul rispetto dei requisiti fondamentali a tutela della sicurezza del volo di ogni articolo aeronautico militare in qualità di garante per l’aeronavigabilità per conto del Ministero della Difesa.

Il merito è dei tanti colleghi che, dedicandosi con passione e determinazione, hanno, da sempre, dato lustro e prestigio al buon nome della ex DCA di Napoli, ora UTT (Ufficio Tecnico Territoriale). Tale reputazione continua ad essere difesa ed accreditata dagli uomini del 1° Ufficio “Qualità Omologazione e Coordinamento Tecnico”, i quali, sfruttando le competenze maturate in tanti anni di attività di sorveglianza tecnica e valutazione dei fornitori dell’AD (Amministrazione Difesa), testimoni diretti dei continui salti generazionali di norme e procedure non hanno mai perso il passo di un quadro normativo e organizzativo in continua e spesso frenetica evoluzione. Dopo circa un anno di analisi, studio e confronto con la Vice Direzione Tecnica della DAAA, proprio il 1°Ufficio dell’UTT di Napoli si è rivelato motore trainante per colmare un gap che, per mancanza di aggiornamento di alcune pubblicazioni di settore, rischiava di pregiudicare il valore, da sempre considerato elevato e di preziosa utilità da parte delle ditte aeronautiche, sotteso alle attività di valutazione e verifica dei sistemi di gestione qualità aziendali condotte nei confronti dei fornitori.

L’acquisizione della terza A da parte dell’allora Direzione degli Armamenti Aeronautici, avvenuta nel 2013, non ebbe solo un valore simbolico, ma sottese un cambiamento epocale per tutto il comparto difesa ed industriale. Proprio tale specifica autorità a garanzia della cosiddetta “Aeronavigabilità” degli aeromobili militari, ovvero la capacità di un aeromobile di garantire lo svolgimento di una missione di volo in piena sicurezza, permise, infatti, l’avvio di un torrente di norme e cambiamenti che negli anni hanno chiarito il ruolo della Direzione stessa nei confronti sia delle Forze Armate e Corpi dello Stato sia delle diverse aziende aeronautiche ed aerospaziali e, soprattutto, hanno definito gli obblighi e requisiti da rispettare per progettare, produrre, manutenere e gestire un articolo aeronautico militare. Tali pubblicazioni, che raccolgono i predetti requisiti, hanno delineato e consolidato, negli anni, uno standard apprezzato dalle diverse stazioni appaltanti perché ritenuto valido ed efficace, ma se da un lato, l’esperienza e la competenza nel settore aeronautico ha fatto scuola tra le diverse Direzioni degli Armamenti, dall’altro, la troppa confidenza con tali pubblicazioni e la crescita esponenziale dei corrispettivi standard nel settore aeronautico civile, ha reso difficile l’evoluzione nell’ambito militare degli stessi principi e requisiti in esse richiamati. Lo sforzo profuso di studio ed analisi di tali pubblicazioni unito all’esperienza fatta sul campo nelle diverse attività di valutazione e riconoscimento dei Sistemi Qualità Aziendali delle ditte del comparto Aerospazio e Difesa ha consentito l’abrogazione di tali norme e il conseguente superamento di una modalità ormai ritenuta rigida perché frutto di un epoca nel quale, tali pubblicazioni risultavano essere l’unico strumento per giudicare la qualità, affidabilità e soprattutto l’aeronavigabilità di tutto ciò che era legato al mondo dell’aeronautica.

Oggi, grazie alla costante attività svolta da parte della DAAA sui fornitori della Difesa per vigilare sul rispetto dei requisiti richiamati nelle norme AER.P-21 (progettazione e produzione), AER.P-145 (manutenzione), AER.P-147 (formazione), la parallela attività di valutazione di “seconda parte” subordinata alla necessità di tutelare un vincolo contrattuale tra l’AD e azienda aeronautica, può essere semplificato e perfezionato assumendo come base di partenza l’attività di verifica e riconoscimento svolta da un ente accreditato di parte terza anche civile e soprattutto l’aderenza alle norme di aeronavigabilità quali strumento garante della sicurezza del volo, obiettivo primario nell’acquisizione di armamenti aeronautici e aerospaziali.

La DAAA continuerà ad operare a tutela delle varie stazioni appaltanti ma mettendo in atto un lavoro di valutazione e verifica dei requisiti più snello, centrato sul legame contrattuale che disciplina la prestazione e di conseguenza più efficiente. Il modello da adottare come standard di riferimento sarà quello delle pubblicazioni NATO della serie AQAP già indicato da Segredifesa alle varie Direzioni degli Armamenti quale riferimento condiviso a livello internazionale in luogo delle precedenti norme abrogate della 6^ categoria.

Il nuovo scenario consentirà una migliore allocazione di risorse in termini di valutatori/auditor per assicurare lo svolgimento delle attività propedeutiche la certificazione degli Enti e Organizzazioni di manutenzione, produzione e progettazione secondo le norme di aeronavigabilità e darà, al tempo stesso, la possibilità di perfezionare l’attività di valutazione di parte seconda offrendo più spazio alle eventuali specificità dei diversi contratti stipulati con l’AD e diventando perciò concreto strumento di miglioramento a beneficio delle Forze Armate e Corpi dello Stato, clienti delle diverse aziende aeronautiche e aerospaziali.

Tale lavoro non è solo la prova del costante aggiornamento professionale, mai mancato tra le fila di valutatori e auditor militari ma testimonia la volontà di dare l’esempio, attuare in casa quanto professato, insegnato e condiviso e dimostrare quanto la ruota di Daming ed il ciclo “Plan-Do-Check-Act” debbano essere presi in considerazione a tutti i livelli: gli stessi attori chiamati a far rispettare tali principi devono dare prova di averli posti a riferimento del proprio agire, mostrandosi pronti a riconsiderare procedure ormai consolidate ed irrigidite dal tempo, favorevoli ai cambiamenti, e sviluppando un elevato spirito di resilienza per contrastare le inerzie e l’inevitabile attrito che pone resistenza alla sempre più irremovibile esigenza di miglioramento.

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