Le sfide tecnologiche del trasporto aereo del dopo COVID

In un nostro precedente intervento del mese scorso [1], avevamo concentrato l’attenzione sulle prospettive del trasporto aereo negli anni del dopo Covid, analizzando, alla luce di quanto avveniva al momento, le prospettive che si andavano costruendo.

Riprendiamo in questo intervento, ed in altri prossimi, il tema, cercando di capire in quale direzione l’aeronautica civile riprenderà il proprio cammino.

La pandemia ha modificato fortemente, almeno nel breve periodo, la domanda di trasporto. Diversi sono i fattori in gioco, che vanno dalle richieste dei viaggiatori (quali destinazioni saranno richieste, quali tipologie di servizi per traffico turistico o lavoro) ai vincoli imposti dai governi per l’erogazione di aiuti economici (sostenibilità ambientale, aderenza a normative nazionali e internazionali per il personale e i passeggeri, obblighi d’investimento), ai modelli di business adottati dalle compagnie stesse (Low Cost, differenziazione dell’offerta di servizi, bacini d’utenza da coprire).

IATA [2] prevede una ripresa del trasporto non prima di 3 o 4 anni, ma l’orizzonte risulta molto incerto. Sicuramente molto dipenderà dall’evoluzione del trasporto Low Cost che nell’ultimo periodo aveva raggiunto il 33% del traffico globale e raggiunto un tasso di crescita del 7,5%, valore certamente indicativo del peso acquisito dalle LCC (Compagnie Low Cost) nel mercato complessivo del trasporto aereo.

Le Compagnie Low Cost, un esempio di innovazione “dirompente”, hanno ridefinito l’economia dei viaggi aerei, concentrandosi sulla funzionalità di base, riducendo al minimo i servizi di cabina offerti, riducendo drasticamente i costi dei viaggi aerei, consentendo a una nuova categoria di consumatori di volare. E questo è stato reso possibile da una evoluzione innovativa del trasporto aereo, una combinazione di deregolamentazione aerea e di prodotto aeronautico (twinjet narrowbody) ottimizzato per i viaggi a corto raggio. Ciò ha creato un proprio “ecosistema” aprendo la porta a nuovi concorrenti che si è esteso al trasporto medio/lungo raggio; ha disturbato la partita che i giocatori tradizionali stavano facendo, dividendosi il piatto, offrendo una tecnologia in genere meno sofisticata, ma mirata alle esigenze economiche dei clienti meno esigenti.

Questo cambio di paradigma del trasporto ha profondamente inciso sui modelli economici delle compagnie e sui costi di sviluppo e produzione dei velivoli, con conseguenze, talvolta, catastrofiche.

Da come si muoverà, quindi, il mondo delle LCC dipenderà l’evoluzione del prodotto sia in termini tecnologici che di servizio.

Certamente l’evoluzione tecnologica delle macchine (Propulsione ibrida-elettrica, sistemi “More Electric”) creerà nuove possibilità per i collegamenti breve raggio/decollo corto, attualmente resi ineconomici dalla concorrenza del trasporto su ferro e su gomma, e rafforzerà l’utilizzo del mezzo aereo per i collegamenti da/per/tra le isole e territori geograficamente difficili.

Un’ulteriore mano potrebbe venire dall’impiego di nuove tecnologie negli impianti di condizionamento grazie all’utilizzo di filtri di nuova generazione (Filtri HEPA – High-Efficiency Particulate Air – ad alta capacità filtrante) che hanno dimostrato buone prestazioni nel trattenere il COVID19, unite ad un maggior apporto di aria esterna nel trattamento dell’atmosfera di cabina. Questo consentirebbe, una volta dimostrata l’efficacia della soluzione in esercizio, la rimozione del vincolo del distanziamento fisico in cabina pax. che rappresenta il maggior ostacolo al rapido ripristino di regolari condizioni d’esercizio.(1).

E come per la nascita delle LCC, queste innovazioni saranno da traino per i velivoli e il trasporto medio/lungo raggio.

Vedremo successivamente, come le tecnologie elettriche oggi in sperimentazione stanno portando rapidamente a nuove e innovative soluzioni per il trasporto e come queste dinamiche potranno impattare il mondo dell’aeronautica nazionale.

Riferimenti:

[1]     “Il trasporto aereo del dopo covid”, 04/05/20,
 http://www.aeropolis.it/report-il-trasporto-aereo-del-dopo-covid-dc/

[2]     “Aerospazio. Trasporto aereo, come ripartire dopo la fase 2”, 05/06/20,
http://www.aeropolis.it/aerospazio-trasporto-aereo-come-ripartire-dopo-la-fase-2/

Note

1 – Naturalmente, il filtro protegge dalla diffusione aerea del virus ma non da quella per contatto. Se il COVID fosse presente su superfici quali braccioli o tavolinetto, ad esempio, a causa di una sanificazione non corretta, questo si potrebbe diffondere indipendentemente dall’atmosfera ambiente

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