ATR – La produzione cala del 47% e sfuma il 15% dei posti di lavoro
Il costruttore aeronautico di Tolosa annuncia il taglio di 186 posti di lavoro. Rabbia e delusione tra lavoratori e sindacati che respingono ipotesi di licenziamenti forzati.
Il consiglio di amministrazione di ATR, il 50% di Airbus e Leonardo Aircraft, ha approvato questa decisione.
La direzione avrebbe giustificato il taglio occupazionale con il calo della produzione di circa –47% rispetto al 2020 e al 2021 quale conseguenze della crisi COVID-19.
Atr ufficializzto nei giorni scorsi la vendita di due ATR 72-500 ai coreani di Hi Air e la firma di Mou con un operatore australiano .
L’azienda avrebbe comunicato il 2 luglio ai sindacati francesi la riduzione di 186 posti di lavoro, la notizia è stata resa pubblica dai sindacati dello stabilimento di Tolosa.
“In molti paesi, stiamo già vedendo che le rotte nazionali e regionali sono le prime a tornare e nel caso di Hi Air hanno continuato a volare”, “la connettività regionale è più vitale che mai e il segmento dell’aviazione che sarà resiliente”, ha dichiarato il responsabile commerciale di ATR nel commentare i primi timidi segnali positivi del mercato.
Il costruttore aeronautico non ha annunciato altre vendite ne ha consegnato un velivolo nel primo trimestre di quest’anno e sta gestendo una fase critica di tagli alla produzione e gestione delle risorse.
“Le imprese, i governi e le persone di tutto il mondo sono alla ricerca di soluzioni a questa crisi”, “l’aviazione regionale ha ancora un ruolo chiave da svolgere”.
L’intesa di ATR con operatore australiano REX, a differenza dell’ordine dei coreani, prevede solo uno studio di soluzioni per la sostituzione della flotta di 43 turboelica regionali Saab 340 della compagnia.
Il traffico commerciale, spinto dalla stagione è in lenta ripresa, le aerolinee ripartono anche se molte sono più interessate ai sussidi dei governi che a riprendere a volare.
Dai costruttori aeronautici, primo tra tutti Airbus, arrivano notizie di tagli dell’occupazione e della produzione.
Questi di ATR sono soltanto segnali che confermano le difficoltà a ripartire per l’intero comparto. “ La nottata non è passata” per il trasporto aereo, e per i velivoli turboelica, su cui incide anche il costo del petrolio calato a poco più di 30 dollari a barile.
Il calo degli ordini e consegne di questo anno di cris,i per ATR, si somma alle difficoltà precedenti; da alcuni anni il costruttore con i nuovi ordini copre con difficoltà le consegne che nel 2019 erano calate a 68 velivoli, dopo che erano scese a 76 macchine del 2018.
L’Ad, Stefano Bortoli, ha recentemente dichiarato che anche ATR ridurrà la produzione dopo che la domanda è stata colpita dalla crisi pandemica, questa decisione lascia temere che ulteriori tagli degli ordini di fusoliera arriveranno nel secondo semestre per la Divisione Aerostrutture di Leonardo.
L’accordo di ATR con gli australiani della REX non è un contratto di vendita e nemmeno un impegno dell’operatore, ma potrebbe diventare un buon contratto di velivoli ATR 42 e 72-600.
Inoltre ricevere un ordine importante in Australia significherebbe per ATR entrare significativamente in un mercato, dove sono maggiormente presenti il Q400 e i Saab.
La collaborazione segue analoghe intese con altre compagnie, come ha affermato il responsabile commerciale dell’azienda: ”Le collaborazioni con compagnie aeree come anche con Regional Express, offrono anche preziose informazioni e possono permetterci di continuare a sviluppare la nostra gamma di prodotti e la nostra strategia per soddisfare le esigenze dei nostri operatori”.