Leonardo – Divisione Aerostruttura: “è necessario ridurre il personale di 1.000 unità”
I dettagli del piano di ristrutturazione dei siti campani e pugliesi presentato alla comunità finanziaria e ai sindacati.
La società, che già ieri aveva indicato la prospettiva di circa 500 prepensionamenti, nel video di presentazione dei risultati 2020 alla comunita’ finanziaria e nel corso dell’incontro con i sindacati nazionali, ha spiegato che sul fronte occupazionale “c’è la necessità di ridurre il numero di risorse di circa mille unità”.
Leonardo, è stato affermato durante l’incontro, reagisce all’impatto della crisi globale del settore dell’aviazione sulla sua divisione aerostrutture con interventi che “riguardano sia il livello industriale sia quello occupazionale“.
Il piano di ristrutturazione prevede il ricorso al prepensionamento per circa cinquecento persone nei prossimi tre anni, a partire dall’anno in corso. A questo si aggiungerà un programma di formazione per aumentare o riorientare le competenze professionali, al fine di favorire al massimo la mobilità intragruppo.
“Contestualmente sono allo studio programmi di prepensionamento per un’ulteriore e residua parte del personale“.
Il 2020, ha ribadito Leonardo, “è stato un anno straordinariamente critico per il settore dell’aviazione commerciale, con un forte impatto per la divisione Areostrutture“, presente con i suoi stabilimenti produttivi in particolare in Campania e Puglia, “i cui volumi di vendita sono strettamente correlati dalla domanda di questo settore di business”.
Leonardo è stato detto “ sta reagendo proattivamente a questa criticità pianificando azioni che consentano all’azienda di cogliere alcune opportunità fin da subito, a partire dall’ottimizzazione, ridefinizione e riposizionamento di questo business in linea con il nuovo scenario competitivo“.
A livello industriale “le azioni sono volte da una parte, a mitigare al meglio gli effetti di breve periodo, dall’altro a programmare il futuro con programmi capaci di guidare i trend tecnologici a maggior competitività, bilanciando il portafoglio di business in linea con l’evoluzione della domanda nel settore dell’aviazione commerciale. In questo contesto gli impianti produttivi stanno aumentando il livello di flessibilità e di efficienza, ottimizzando al meglio l’uso delle strutture esistenti“.
Il sindacato, pur riconoscendo che la pandemia porterà, anche una volta terminata la fase acuta, ad una sovracapacità produttiva, non condivide, si legge in un comunicato della Fiom-CGIL “scelte che vanno nella direzione di una riduzione dell’occupazione nella Divisione Aerostrutture, e di conseguenza una riduzione occupazionale in tutto il Mezzogiorno considerando le aziende dell’indotto, senza che vi siano commesse e programmi futuri sufficienti in grado di garantire prospettive certe per il settore delle produzioni aeree civili”.
L’azienda prospetta “un percorso, fatto di esodi incentivati e ricollocazioni volontarie”, resta il problema delle “ prospettive certe per le lavoratrici e i lavoratori che rimarranno dentro la Divisione Aerostrutture alla fine dell’operazione”.
In una nota sindacale della Uilm si legge che Giancarlo Schisano, il capo della Divisione Aerostrutture di Leonardo ha confermato gli investimenti per la linea ATR di Pomigliano D’arco, per A220 a Foggia e per il “Joint Research Lab” di Grottaglie.