AEROSPAZIO E LE PRIMARIE 2023 DEL PARTITO DEMOCRATICO A NAPOLI
AEROSPAZIO E LE PRIMARIE 2023 DEL PARTITO DEMOCRATICO A NAPOLI
- Per il PD è tempo di elezioni interne. Anche se resta poco della rendita di consenso, molti personaggi, quelli che nella vita hanno sempre e solo fatto politica, sono in cerca di visibilità per restare a galla. A Napoli rivediamo il tema di una sceneggiatura già vista in lontano e recente passato: gli ex esponenti del PD locale propongono, e si propongono come nuova classe dirigente. La rincorsa per tutti è apparire sui giornali con idee nuove, come fa Amedeo Lepore, un vero campione della sinistra napoletana che su IL MATTINO scopre oggi che lo SPAZIO è la nuova frontiera dell’economia.
Magari lo avesse capito quando era assessore regionale campano alle attività produttive dal 2015 al 2018.
L’esperienza politica/amministrativa di Lepore è ricordata dagli operatori campani dell’aerospazio come una delle cause dell’arretramento del comparto, l’assessore regionale alle attività produttive, come figura assolutamente inadeguata alle attese e limitato nelle capacità decisionali.
L’assessore evidentemente conosceva i suoi limiti e pensò bene di affidarsi per la gestione delle politiche dell’aerospazio e dei fondi di sostegno al settore a Luigi Carrino, il professore che allora, come ancora oggi, presiede il DAC, il distretto dell’aerospazio campano.
Con il sodalizio tra Carrino e le autorità regionali s’inaugura la stagione più nera per il comparto campano dell’aerospazio.
Carrino è un personaggio partorito sulla scena pubblica da Teresa Armato nel passato millennio, adottato da Andrea Cozzolino quando era amministratore e politico campano, valorizzato da Stefano Caldoro quando tramontò la stella di Bassolino, per poi essere recuperato da Lepore e De Luca come consigliore per le politiche dell’aerospazio di cui non avevano nessuna visibilità.
La vicenda pubblica di Carrino è ancora tutta da scrivere per le rovine che ha prodotto, è stato anche presidente del CIRA ed è ancora alla guida del DAC e consulente ufficiale del presidente Vincenzo De Luca per le politiche del comparto regionale aerospaziale.
Il risultato di quel triennio di gestione Lepore/Carrino fu che il comparto regionale nonostante le politiche regionali e comunitarie di sostegno, arretrò di circa il 20% del fatturato perdendo oltre un migliaio di occupati nonostante un fiume di milioni finalizzato alle imprese.
Oggi il politico/manager/professor Amedeo Lepore, componente del CdA e del CdP della SVIMEZ, scopre che lo Spazio è una grande opportunità per l’economia campana e nazionale e addirittura si sbilancia con il sostenere che la Campania “non è in posizione di retroguardia”. Magari fosse vero.
Meglio sarebbe stato che l’ex assessore avesse capito a tempo le potenzialità del comparto regionale e sostenuto un progetto di riposizionamento delle imprese com’è avvenuto in altre regioni nazionali e del Mezzogiorno la cui classe politica ha avuto, negli anni passati, una visione e attuato un minimo di programmazione industriale.
Sicuramente se le cose fossero state gestite diversamente da Lepore, Carrino e dagli oscuri assessori che l’hanno avvicendato, oggi, il presidente De Luca, non si dovrebbe nemmeno preoccupare di difendere il futuro del CIRA dalle pretese di altri territori che rivendicano una struttura di Ricerca aerospaziale a supporto delle loro aziende.
C’è da consolarsi che ci sono le primarie del Partito Democratico e anche a Napoli una nuova classe dirigente emergerà come “il sol dell’avvenire”. Oppure no?.